Un materiale di ampio rilievo come il grafene è spesso protagonista delle innovazioni più interessanti del mondo dell'hi-tech, grazie alla sua versatilità e capacità di intervenire nei più svariati settori hardware, soprattutto nel mondo dei circuiti integrati, per passare poi alle celle solari e addirittura vestiario antiproiettile.
Negli ultimi tempi, ad ogni modo, è stata una particolare scoperta, ad opera dei laboratori della Rice University, ad aver ulteriormente ampliato le nostre conoscenze sulle possibili applicazioni di questo materiale: tramite la tecnica laser-induced-graphene (o LIG), è possibile creare micro "supercondensatori" di elevato grado di flessibilità, capaci di immagazzinare il giusto quantitativo di energia (superando quindi i tradizionali condensatori) ed erogare potenza al dispositivo a cui sono connesse in modo da dar luogo ad una potenziale nuova era per i device indossabili e smartphone o tablet, essendo circa due volte superiore a quella dei classici accumulatori.
La nuova scoperta ha permesso di mettere al centro uno dei punti deboli essenziali delle batterie al litio, utilizzate tutt'oggi: impiegare parecchio tempo per la ricarica completa, ed erogare energia esclusivamente quando serve, a differenza dei nuovi supercondensatori che permettono una velocità di recharge pari a 50 volte le batterie tradizionali, e soprattutto mantengono un'autonomia superiore rispetto ai componenti analoghi, non realizzati con questa particolare tipologia di grafene.
Anche la flessibilità dei nuovi microsupercondensatori, come detto, è uno dei punti a favore che permetteranno a molti produttori di hardware portatile ed elettronica di consumo generica l'adozione quasi istantanea di questa nuova tecnologia: con l'arrivo di fitband, smartwatch e smartphone con double display, è praticamente ovvio che soluzioni energetiche che rispettino il fattore di forma e la durata dell'autonomia di questi device saranno necessarie.
Attualmente, la nuova tecnologia dei microsupercondensatori è applicata all'ottimizzazione degli accumulatori ad alta potenza, ma ci si augura, ovviamente, di arrivare al più presto possibile ad un futuro in cui potranno sostituire completamente le classiche batterie con cui abbiamo quotidianamente a che fare.