L'attuale ricerca medica spinge nella direzione del sequenziamento del dna, capire e comprendere a fondo come il genoma umano si muove, per cercare di capire come un gene difettoso causa in un soggetto una patologia del genere.
La comprensione del dna e dei meccanismi che regolano determinate patologie è alla base di alcuni studi recenti, quello che si vuole fare è cercare di riprogrammare i geni sani perchè combattano in maniera efficace l'insorgenza di queste patologie.
Le malattie sono molto spesso il frutto di cellule impazzite, queste percorrono il nostro corpo e generano altre cellule impazzite, l'insorgenza della malattia è legato principalmente a questi fattori.
La riprogrammazione delle cellule è la strada futura per combattere queste malattie, la riprogrammazione delle funzioni di queste cellule, dovrebbe consentire in futuro di poter costruire un percorso diverso per la cura e la lotta a queste malattie.
Proprio in questo senso, la scoperta fatta da un gruppo di ricercatori Università di Bristol è molto importante, hanno trovato una sorta di interruttore molecolare, in grado di impartire una sorta di educazione alle cellule malate legate alle malattie autoimmuni.
La tecnica molto innovativa si basa su un principio completamente diverso, piuttosto che cercare di sopprimere cellule che sono andate completamente fuori controllo, si parte dal presupposto di utilizzare frammenti di proteine per ripristinare il corretto funzionamento delle cellule stesse.
La tecnica è attualmente in fase di sperimentazione e sviluppo e sicuramente in futuro è destinata a combattere in maniera efficace queste patologie, una nuova frontiera che parte sempre dal presupposto di non distruggere ma di riprogrammare il materiale difettoso ripristinandone le funzioni.