Il 2015 si chiude con un picco di aumento del malware in circolazione sui principali sistemi operativi di uso quotidiano, con una particolare nota di disappunto nei confronti di OS X di Apple. L'ottimo OS, infatti, sembra purtroppo aver collezionato recentemente un record storico nel numero di minacce malware di cui durante quest'anno si è scoperto vittima: ben 5 volte il numero di attacchi registrati nel passato quadriennio.
Il numero è naturalmente ancora molto lontano dal raggiungere le vette di Windows, OS notoriamente sottoposto a molti più attacchi a causa della sua diffusione nella maggioranza dei sistemi hardware degli utenti, tuttavia è un'occasione di riflessione in merito alla crescente popolarità della piattaforma, che sta purtroppo pagando in questo modo la sua ascesa. I cosiddetti "malware writer", hacker che si occupano della scrittura di software o attacchi da remoto, stanno trovando particolarmente interessante questo nuovo terreno rappresentato dal sistema operativo Apple, in virtù della sua diffusione.
La maggior parte degli attacchi, studiata dalle società Carbon Black e Bit9, è costituita da metodi piuttosto "classici", tra cui lo sfruttamento delle backdoor tramite codice Java, trojan ed esecuzione di comandi tramite l'invio e l'apertura di applicazioni crackate. I metodi non riguardano nulla di particolarmente nuovo, tuttavia ciò che sorprende è la diffusione degli attacchi su un sistema relativamente sicuro, e fino ad oggi parzialmente ignorato dagli sviluppatori di malware.
Staremo quindi a vedere come Apple reagirà a questa nuova ondata di cybercrimine, predisponendo magari a partire dalle prossime release di El Capitan funzioni per restituire all'ambiente di OS X tutta la stabilità e sicurezza che merita.