Il morbo dell'Alzheimer è uno spettro che incombe sulle persone di una certa età, come fare a riconoscerlo?
Alzheimer: cos'è e cosa lo causa
E' una malattia degenerativa del sistema cerebrale, è una sorta di demenza che progressivamente diviene irreversibile e che comporta la perdita della memoria e delle capacità cognitive, quindi pensiero e ragionamento. Questa malattia fu scoperta da Alois Alzheimer nel 1906 che constatò che era causata da alcune placche ed ammassi nel cervello oltre che alla perdita di connessioni tra le cellule nervose. Purtroppo le cause possono comparire anche molto tempo prima che si manifestino i sintomi. Il primo danno che viene a crearsi è a carico dei neuroni che perdono efficienza, poi la capacità di comunicare fra loro ed infine muoiono.
I fattori che influiscono sulle cause e sullo sviluppo della malattia possono essere:
- l'ereditarietà, quindi una predisposizione genetica
- lo stile di vita
- le condizioni ambientali
Nel caso in cui vi sia predisposizione genetica, i sintomi dell'Alzheimer possono comparire anche prima dell'anzianità, quindi dai trent'anni in poi.
Nel caso in cui un soggetto sia predisposto e conduca uno stile di vita poco sano il rischio aumenta di molto. In particolare sono esposti coloro che soffrono di diabete, obesità e malattie cardiache.
Alzheimer: come riconoscerlo
Essendo una forma di demenza senile, i primi sintomi tendono ad apparire verso i sessant'anni.
I sintomi essenzialmente sono questi:
- perdita di memoria
- difficoltà di linguaggio
- comportamento imprevedibile
Vediamo dunque attraverso quale sintomatologia possiamo riconoscere il morbo di Alzheimer.
In caso di Alzheimer lieve:
- perdita dell'orientamento
- difficoltà nel conteggio del denaro
- ripetizione delle domande
- non riuscire a valutare una situazione
- cambiamento repentino di umore
- depressione
- lentezza nello svolgere le attività, difficoltà di organizzazione
- problemi di linguaggio
- non prende decisioni
- turbamento per gli imprevisti o le situazioni nuove
- perde gli oggetti
In caso di Alzheimer moderato:
- la confusione aumenta
- il paziente a difficoltà a riconoscere le persone che conosce, i familiari ad esempio
- non riesce più a svolgere azioni semplici che ha sempre fatto
- possono soffrire di allucinazioni e paranoie
- possono manifestarsi comportamenti ossessivo compulsivi
- confonde le identità delle persone
- può vagabondare se lasciato solo, trascurarsi, cadere o avvelenarsi
- non riconosce i suoi effetti personali
- mostra difficoltà nel formulare pensieri o nel rispondere alle domande
- può mostrare comportamenti aggressivi o dimenticare come ci si comporta
- può non riconoscere la propria immagine o parlare con le persone che vede in tv
In caso di Alzheimer grave:
- il soggetto non riconosce se stesso n i familiari
- pronuncia parole insensate e non riesce a farsi capire
- non riesce a mangiare, né a controllare le sue funzioni fisiche
- può soffrire di convulsioni e non riuscire a camminare
- può lamentarsi, soffrire d'insonnia e ferirsi
In caso di manifestazione di sintomi lievi è opportuno effettuare una diagnosi di Alzheimer, portando il paziente da un neurologo che consiglierà gli esami più adatti. Anche chi è predisposto geneticamente a questa malattia dovrebbe fare dei controlli periodici ed eventualmente modificare il proprio stile di vita.
Le tecniche diagnostiche, consistono in domande sul passato del paziente e sul suo stato di salute, sui problemi clinici e la personalità. Quindi vengono somministrati test mnemonici, di attenzione, linguaggio e risoluzione di problemi. Quindi vengono prescritte le analisi del sangue, delle urine e del midollo spianale, vengono prescritte anche TAC encefaliche o risonanze magnetiche.
C'è da dire che intervenendo per tempo l'Alzheimer può esser rallentato, anche di molto, tuttavia rimane degenerativo e questo processo non può esser arrestato.
Devo dire che è importante non allarmarsi qualora si registrino cali di memoria, difficoltà nel ricordare nomi e parole, non è affatto detto che si tratti di Alzheimer, se si ha una certa età potrebbe trattarsi di difficoltà dovute all'anzianità, se invece non si è anziani può trattarsi di un piccolo deficit di memoria o di un periodo di stress.