Secondo gli specialisti il cervello umano riempie alcune lacune dei dati visivi e uditivi con cose che non riguardano il presente, ma sono state estrapolate dal passato. Ecco perché alcune persone sono inclini alle allucinazioni, le quali a loro volta possono essere associate ai disturbi psicotici.
Secondo gli esperti le allucinazioni potrebbero quindi nascere da un processo del tutto naturale, un meccanismo messo in atto dal cervello per riuscire a dare un senso alle cose. La teoria poi è ancor più affascinante perché gli esperti dicono che in qualche modo tutti, prima o dopo, le sperimenteranno.
I ricercatori hanno fatto vari test, tra cui alcuni che impiegavano immagini in bianco e nero. Le persone che riuscivano a identificarvi un profilo, erano probabilmente in fase iniziale di psicosi. La ricerca mostra come tali visioni e suoni possono venire generati dal cervello che, per abitudine, prevede ciò che pensa già di sperimentare. Va a colmare alcune lacune che nella realtà non ci sono.
Pensiamo ad esempio a quando una persona sentendo zampettare in casa da per scontato che sia il proprio cane. Non lo sta vedendo, ma riempie la sua lacuna con un'informazione che sa essere corretta. Lo stesso, se vediamo un'ombra nera in veloce movimento sappiamo che si tratta del gatto, anche se effettivamente non lo abbiamo notato.
La psicosi può sfociare in una perdita del contatto con il mondo reale in modo molto prepotente. Ad esempio alcuni possono pensare di vedere, sentire o addirittura gustare cose che in realtà non ci sono.
E' stato il professore Paul Fletcher a spiegare che la persona che ha un cervello predittivo è in un certo senso fortunata perché può rivelarsi utile. Ad esempio la persona sarà molto abile a creare dei quadri coerenti, avrà probabilmente una mente molto più creativa. Tuttavia, tale fattore può portare anche a “percepire le cose che non sono effettivamente lì, e questa è la definizione di allucinazione”.