A poche settimane dal dibattito in Senato sul ddl Cirinnà, nonostante lo stesso Pd ai mostra diviso in merito alla nuova legge,sopratutto per quanto riguarda l’adozione del figlio del partner omosessuale, il premier Renzi nonostante le divisioni interne sostiene la necessità di approvare subito la legge. Il premier ha definito la mancata legge sulle unioni civili in Italia una ferita che va sanata.
Dal canto suo Debora Serracchiani, ha di recente dichiarato di esser favorevole alla stepchild adoption con Forza Italia e Movimento 5 Stelle. La vicesegretaria del Pd ha affermato che la legge va fatta, perché c'è un vuoto legislativo e quindi non c'è più tempo da perdere.
Il leader dei Moderati Giacomo Portas, ha dichiarato che con la stepchild adoption si va verso un muro contro muro che non serve a nessuno, per natura i figli nascono da un uomo e una donna, dunque quell’articolo della legge sulle unioni civili è una forzatura. Egli ha poi aggiunto che se il ddl dovesse rimanere immutato su quel punto esprimerà il suo voto contrario.
Il giornalista e direttore del quotidiano Avvenire, Marco Tarquinio in merito al tanto discusso tema sulle unioni civili, ha voluto richiamare i cattolici ad opporsi alle legge sulle unioni civili, dichiarando: "Ricordo ancora a noi tutti che non siamo al partito unico e che se una brutta legge sulle unioni civili verrà varata la responsabilità sarà di diverse parti, perché la tenaglia dei sostenitori del matrimonio gay si va stringendo da mesi da sinistra e da destra".
Di recente Maurizio Sacconi, presidente della commissione Lavoro di palazzo Madama, ha dichiarato di esser pronto a a raccogliere le firme per un referendum contro la legge Cirinnà sulle unioni civili, che nel caso che venisse approvata si dice pronto a manifestare in un nuovo Family Day in difesa dei valori della famiglia tradizionale. Sacconi ha aggiunto che una maggioranza Pd-M5S creerebbe una nuova Costituzione di fatto non in sintonia con il Paese.