Debora Serracchiani, governatrice del Friuli Venezia Giulia e vicesegretario del Partito Democratico, giunta a Teheran per inaugurare la seconda edizione di “Contract Made in Italy”organizzato da Pordenone Fiere, ha scatenato molte critiche perché si è fatta fotografare con il capo coperto dal velo.
La presidentessa del Friuli Venezia Giulia, è attualmente in missione nella capitale dell' Iran, per favorire l'interscambio commerciale tra i due Paesi, per promuovere le aziende italiane del settore legno-arredo in Iran e riportare l'interscambio commerciale tra i due Paesi ai livelli del 201, prima del rafforzamento delle sanzioni contro Teheran.
Il senatore del Pd Lodovico Sonego, in merito alla scelta di abbigliamento della Serracchiani a Theran, ha affermato che la foto della governatrice col velo islamico è un immagine dolorosa, sopratutto dopo i fatti di Colonia, sottolineando la sua avversità alla prassi del capo coperto, anche in occasione delle visite al Papa. Per Sonego indossare il velo, è una ostentazione della sottomissione della donna e la violazione del principio dell’uguaglianza tra i sessi.
In occasione di tale evento, la Serracchiani ha dichiarato la sua intenzione di voler aumentare le collaborazioni tra il Friuli Venezia Giulia e l’Iran, precisando che si tratta di un mercato di quasi 80 milioni di abitanti, con una grande Teheran di quasi 17 milioni di abitanti, in cui si conosce e apprezza il made in Italy. Per la Serracchiani i punti di forza dell'Italia sono la meccanica, l’arredamento, la cantieristica, l’industria del gusto oltre la possibilità di creare un complesso sistema scientifico per lo scambio e il trasferimento tecnologico.
Dal canto suo, il viceministro iraniano all'Industria e al Commercio Hossein Esfanbhodi, ha di recente dichiarato che la regione del Friuli Venezia Giulia, è la regione italiana che attualmente ha attivato le più vivaci iniziative di promozione economica.
Per il vicepresidente di Confindustria Licia Mattioli , il rilancio della partnership tra Iran e Italia, che nonostante le sanzioni che è il secondo partner commerciale di Teheran a livello europeo, passa attraverso il settore delle automotive, della meccanica, dei materiali da costruzione, e dell' ambiente ed energie rinnovabili e medicali.