Il governo italiano ha dato il via libera alla partenza di droni armati americani dalla base siciliana di Sigonella per le operazioni anti-Isis in Libia. La notizia rivelata dal Wall Street Journal, è vista come una vera “svolta” dopo oltre un anno di negoziazioni.
A Sigonella si trovano i droni americani da ricognizione del tipo RQ-4 Global Hawk, ossia aerei a reazione a pilotaggio remoto usati per osservazione ad altissima quota, dotati di radar e strumenti in grado di osservare anche attraverso le nuvole.
In merito all'autorizzazione dei droni militari per operazioni militari antiterroristiche, il premier Renzi ha affermato che si tratta di fare iniziative contro dei terroristi, aggiungendo che esiste da tempo un stretto rapporto con gli americani e con gli altri alleati. Per Matteo Renzi la priorità è sempre e comunque quella di una risposta diplomatica, aggiungendo che contro i potenziali attentatori l'Italia fa la sua parte con tutti gli altri.
Il ministro della Difesa Pinotti, ha dichiarato che velivoli saranno utilizzati solo per difendere l'azione delle forze speciali Usa. Per Roberta Pinotti l'autorizzazione ai droni militari americani della base di Sigonella, non sono pensati solo per le operazioni in Libia, ma per la protezione degli assetti e del personale americano e della coalizione in tutta l'area.
Infine, il ministro Pinotti ha dichiarato di augurarsi che presto si risolva la situazione in Libia con la creazione di un governo di unità nazionale, aggiungendo che in assenza di un accordo ci saranno azioni puntuali come quella americana a Sabrata, ma nella cornice di una coalizione.
Secondo quanto ha dichiarato il ministro degli esteri Paolo Gentiloni, l'utilizzo delle basi militari non richiede una specifica comunicazione al parlamento, ma sarà il ministero della difesa a valutare caso per caso, aggiungendo che questa autorizzazione all'uso di droni anti terrorismo, non è specificamente finalizzata alla Libia ma ad operazioni antiterrorismo in generale.