Nelle scorse ore il consiglio dei ministri ha approvato il regolamento per l’istituzione della Banca dati nazionale del Dna e del laboratorio centrale per la banca dati nazionale del Dna.
Tale banca dati raccoglierà i profili genetici delle persone condannate, delle persone che hanno avuto problemi con la giustizia e di quelle scomparse.
La Banca dati nazionale del Dna, agevolerà quindi le attività di identificazione delle persone scomparse, mediante acquisizione di elementi informativi allo scopo di ottenere il Banca dati nazionale del Dna e di effettuare i confronti. I dati contenuti in tale banca saranno controllati dal Garante della privacy, ma sono a disposizione degli investigatori di tutta Italia.
In merito alla custodia di tali dati, la legge specifica che il pubblico ufficiale che comunica o fa uso di dati ed informazioni in violazione delle disposizioni o al di fuori dei fini previsti, è punito, salvo che il fatto costituisca più grave reato, con la reclusione da uno a tre anni.
Gioacchino Alfano, in merito al nuovo provvedimento sul Dna, ha dichirato che con la banca dati del Dna è stato fatto un ulteriore passo in avanti nel coordinamento tra gli Stati e per la sicurezza, aggiungendo che si va verso una maggiore globalizzazione della lotta al crimine e al terrorismo. Per Alfano il nuovo strumento che consentirà l'archiviazione di dati, dal punto di vista scientifico e del Dna, contribuirà alla lotta al terrorismo, alla criminalità organizzata ed all'immigrazione irregolare.
Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha affermato che in un momento in cui la sicurezza è al centro dell'attenzione, è giusto dire che la Banca dati nazionale del Dna rappresenti un passo fondamentale per aumentare il livello di sicurezza del Paese. Orlando ha aggiunto che tale archivio consentirà non solo di prevenire e agevolare la realizzazione di indagini, ma anche di affrontare casi che sono considerati irrisolti alla luce della strumentazione disponibile.