Ieri sera il Consiglio dei ministri ha approvato il pacchetto di decreti della Pubblica amministrazione presentato dalla ministra Marianna Madia.
Gli undici decreti attuativi della riforma Madia, che dovranno essere vagliati dal Parlamento, prevedono interventi come il taglio delle partecipate, la riforma dei porti all'accorpamento del corpo Forestale ai Carabinieri, la nascita del Foia italiano e sopratutto i licenziamenti e multe salate per i furbetti del cartellino.
Marianna Madia, ministra per la Funzione Pubblica, in conclusione della riunione ha scritto su twitter: "Cittadinanza digitale, taglio partecipate, riduzione tempi burocratici per investimenti. Con decreti attuativi oggi uno Stato più semplice".
In base alla nuova riforma della Pa, il dipendente pubblico che falsifica la sua presenza in servizio e viene colto in flagrante, entro 48 ore verrà sospeso dall’incarico, ed entro un mese dovrà chiudersi il procedimento per il licenziamento. Inoltre il lavoratore licenziato rischia pure una multa per i danni di immagine, ed in caso di condanna da parte della Corte dei conti dovrà versare circa di 6 mesi di stipendio. Invece per quanto rigriguarda il dirigente che non procede con l’illecito rischia oltre pesanti sanzioni anche il licenziamento.
Per quanto concerne il Taglio delle partecipate, è previsto che tutte le amministrazioni pubbliche, entro un anno dovranno eliminare le società non strettamente necessarie, quelle che fatturano meno di un milione di euro o che hanno più amministratori che dipendenti. Inoltre si prevede la drastica riduzione del numero dei consiglieri e l'introduzione di nuovi massimi nelle retribuzioni. A vigilare sui tagli vi sarà un apposito organismo istituito dal Mef.
Inoltre nel pacchetto delle riforme Madia, vi è anche la riforma che prevede il riordino delle classi di concorso della scuola, che sebbene scendono da 168 a 116, ne vengono introdotte 13 nuove che sono adeguate ai titoli universitari dell’attuale ordinamento. In merito alla riforma delle classi di concorso, il premier Matteo Renzi ha dichiarato: "Andremo a bandire un concorso per 63.712 insegnanti, è un grande investimento sulla scuola. Speriamo che a settembre possano andare in cattedra. Abbiamo deciso che la scelta sarà legata alla qualità di donne e uomini della scuola, sono il bene più prezioso perché diamo a loro i nostri figli. Quindi massima massima richiesta di qualità da tutti i punti di vista".