Luigi Federico Signorini, il vicedirettore generale della Banca d'Italia durante un'audizione sulla legge di Stabilità ha dichiarato: “La ripresa è cominciata in Italia e nell'area euro ma i rischi maggiori sono che il rallentamento delle economie emergenti si aggravi e abbia effetti più seri sulle economie avanzate di quanto successo finora".
Per la Banca centrale occorre innanzitutto ridurre il debito pubblico già a partire dal prossimo anno e contenere la spesa primaria corrente. Signorini ha dichiarato: "Se si vuole mantenere e consolidare la fiducia dei mercati è importante assicurare una riduzione del debito chiara, visibile e progressiva nel tempo. Occorre verificare, anche sulla scorta di esperienze disponibili in ambito internazionale, se vi sono aree in cui si possano ridurre i costi per la collettività dando al mercato maggiore spazio di azione in materia di interesse collettivo, sotto controllo, regolamentazione e indirizzo pubblico".
Banca d'Italia ha inoltre stimato in 70 miliardi i debiti commerciali della pubblica amministrazione, dichiarando in merito: "Si tratta del doppio, se non di più, di quello che sarebbe fisiologico. Non credo che le misure adottate finora siano state inefficaci, hanno comportato un'accelerazione dei pagamenti ma nel corso del tempo è importante assicurare i pagamenti in via ordinaria e non straordinaria".
Signorini si è dichiarato favorevole a un limite al trasferimento di contante, anche basso affermando al riguardo: "Non vi sono elementi per escludere a priori l'opportunità di un innalzamento del limite generale da 1.000 a 3.000 euro. Se il Parlamento decide di andare in questa direzione converrà monitorare nel tempo i risultati. Sembra tuttavia consigliabile mantenere un regime più severo per le attività più esposte a contaminazioni, quali i money transfer".
Infine, per quanto riguarda il tema della fiscalità e l'abolizione della Tasi, il vicedirettore della Banca d'Italia ha dichiarato: "Sulla base dell'evidenza empirica finora disponibile, l'abolizione delle tasse sulla prima casa potrebbe avere effetti sui consumi circoscritti alle famiglie soggette a vincoli di liquidità".