Secondo i dati Istat sui trattamenti pensionistici, il 40,3% dei pensionati percepisce una pensione sotto i 1.000 euro mensili. Si tratta di circa sei milioni e mezzo di persone, tra i complessivi 16,3 milioni pensionati in Italia, che ogni mese devono andare avanti con meno di 1.000 euro. Proseguendo nella classifica Istat il 39,1% dei pensionati italiani ha un assegno tra tra i 500 e 1.000 euro, il 25,7% dei pensionati ha un assegno inferiore a 500 euro, il 14,4% riceve un assegno tra 2000 e 3000 euro, il 6,1% supera i 3.000 euro mensili, l' 1,4% può disporre di una pensione superiore ai 5.000 euro ed infine lo 0,1% supera i 10 mila euro mensili.
Mediamente è stato calcolato che ogni pensionato percepisce circa 17.040 euro all'anno. Gli uomini percepiscono pensioni più elevate rispetto alle donne, dai dati si evince che l'11,3% dei pensionati uomini ha un reddito fino a 500 euro contro il 13,6% delle pensionate, inoltre il 9,7% gli uomini supera i 3.000 euro mensili contro il 2,9% delle donne. Le donne pensionate che nel nostro Paese rappresentano il 52,9%, percepiscono annualmente circa 14.283 euro e la metà di loro hanno un assegno pensionistico sotto i 1.000 euro.
Dai dati Istat emerge che nonostante il numero dei pensionati sia calato di circa 400.000 unità , la spesa totale delle prestazioni pensionistiche nel 2014, ammonta a 277.067 milioni di euro, quindi è aumentata dell'1,6% rispetto al 2013. Inoltre la sua incidenza sul Pil è cresciuta di 0,2 punti percentuali, passando in un anno dal 16,97% al 17,17%. Nel dettaglio le pensioni di vecchiaia sono pari al 70% della spesa pensionistica totale, poi vi sono le pensioni ai superstiti col 14,9%, le pensioni assistenziali con l'8,0%, le pensioni di invalidità con il 5,6% ed infine le indennitarie con l'1,6%. Inoltre il reddito medio di chi percepisce la pensione a partire dal 2014 è inferiore a quello dei cessati e dei sopravviventi, con uno scarto di circa 3 mila euro in meno all'anno.