Il piano triennale di Unicredit prevede la chiusura di circa 800 filiali ed un taglio complessivo di 18.200 posti di lavoro, pari a un taglio del 14% rispetto a totale del 2014, di cui 6.900 in Italia. Nello specifico il gruppo Unicredit prevede la chiusura di 800 filiali entro il 2018 tra Italia, Germania e Austria. Oltre i tagli del personale, il gruppo prevede misure di contenimento dei costi per un controvalore complessivo dei risparmi di 1,6 miliardi, così da rilanciare la redditività.
L'amministratore delegato Federico Ghizzoni in merito al nuovo piano industriale Unicredit, che ha un obiettivo di utile netto di 5,3 miliardi di euro nel 2018, ha dichiarato: "Abbiamo approvato un progetto rigoroso, serio e al tempo stesso realistico e ambizioso, prevede obiettivi importanti in termini di redditività' e coefficienti patrimoniale, confermando la capacità del Gruppo di generare capitali in modo organico e di distribuire dividendi. Il piano "è soprattutto realistico, perché' si basa su azioni che dipendono dalle nostre scelte manageriali, ed e' un piano totalmente autofinanziato. Vogliamo raggiungere questi obiettivi in un contesto macroeconomico che rimane non facile, con tassi di interesse ai minimi storici e un rallentamento della crescita economica internazionale”.
Ghizzoni ha aggiunto: “Il piano strategico sarà incentrato su cinque azioni chiave: accelerazione delle misure di taglio dei costi sia del personale sia delle altre spese operative; cessione o ristrutturazione dei business poco redditizi come la banca commerciale in Austria e il leasing in Italia; forte focus sull'evoluzione digitale, sostenuta da 1,2 miliardi di investimenti tra il 2016 e il 2018, chiusura della sub-holding austriaca e trasferimento delle partecipazioni bancarie nei paesi del Centro Est Europa sotto il diretto controllo della holding Unicredit, con un passaggio da Vienna a Milano che permetterà di ridurre il personale rafforzando le funzioni di governo centrali e concentrandosi sulle sinergie commerciali; ed infine “sfruttare i business in crescita nei paesi CEE e il risparmio gestito, aumentando e riequilibrando i ricavi da business a basso assorbimento di capitale. Che sono quelli con maggiore futuro nel settore bancario: e nel caso di Unicredit si parla di gestioni patrimoniali, attività nei paesi Cee e servizi di negoziazione e consulenza per le imprese”.