Al Museo di Castelvecchio di Verona, intorno le 20 di ieri ,sono stati rubati 15 preziosi quadri che erano esposti nella galleria d'arte. La banda di ladri incappucciati ha dapprima immobilizzato con un arma da fuoco la guardia giurata, legato la cassiera presente nel museo e dopo costretto la guardia a condurli nelle sale dove hanno compiuti il colpaccio.
Complessivamente al
Museo di Castelvecchio di Verona, sono stati rubati 11 capolavori e 4 opere minori dal valore inestimabile da un banda di veri professionisti. Nell'elenco dei dipinti rubati ieri vi sono la “Madonna allattante”, “Trasporto dell'arca dell'alleanza”, “Banchetto di Baltassar,” “Sansone” e “Giudizio di Salomone” di Jacopo Tintoretto, “Ritratto maschile” della cerchia di Jacopo Tintoretto, "La Madonna della quaglia" del Pisanello, il "Ritratto di bambino con il disegno” e “Ritratto di giovane benedettino" di Giovanni Caroto, “Ritratto di ammiraglio veneziano” della Bottega di Domenico Tintoretto , “Dama delle licnidi” di Peter Paul Rubens, "San Girolamo penitente nel deserto" di Jacopo Bellini, “Porto di mare” di Hans de Jode, “La Sacra famiglia con una santa” di Andrea Mantegna e “Ritratto di Girolamo Pompei” di Giovanni Benini.
Mentre veniva messa a punto la rapina, la direttrice dei Musei Civici di Verona Paola Marini si trovava in un ristorante della zona per ricevere il Premio 12 Apostoli, ed una volta aver appreso la brutta notizia del maxi furto di opere d'arte si è subito recata sul posto dove era già arrivata la polizia locale.
Il sindaco di Verona, Flavio Tosi ha dichiarato in merito al furto milionario: "Un episodio unico, incredibile. Che lascia la sensazione di un qualcosa che ferisce per la città, uno sfregio per Verona". Egli ritiene si sia trattato di un furto su commissione, ossia un colpo escogitato da qualche scaltro collezionista d'arte per rubare le opere più importanti presenti nel museo. Un furto messo a punto da un banda di veri professionisti che conoscevano il Museo e sapevano bene le opere che dovevano prendere.