Secondo un'analisi Coldiretti, presentata in occasione della mobilitazione simbolica al porto di Bari per difendere il made in Italy alimentare contro le navi che scaricano mais, soia e grano straniero, un pacco di pasta su tre è prodotto con grano importato.
Pare che il nostro Paese importi annualmente 4,8 milioni di tonnellate di frumento tenero, con cui viene fatta circa la metà del pane e dei biscotti in commercio, e 2,3 milioni di tonnellate di grano duro con cui viene prodotto quasi la metà della pasta.
Per Coldiretti, il granaio Italia è in pericolo per via del crollo dei prezzi del 31 per cento, lo stesso vale per le 300mila aziende che lo coltivano e gli ettari di terreno a rischio desertificazione. Secondo la Coldiretti il grano arriva dal Canada, Malta, Gibilterra, Turchia e non è facile ricostruire la filiera del prodotto.
Gianni Cantele, il presidente di Coldiretti Puglia ha dichiarato in merito:“Si tratta di grano di dubbia qualità e provenienza che oltre a determinare la concorrenza sleale e il crollo dei prezzi del grano pugliese, desta preoccupazione circa le condizioni igienico-sanitarie per i lunghi tempi di percorrenza.
Dato che non esiste l’obbligo di indicare la provenienza del grano impiegato, Maria Serena Minunni, delegata Regionale Coldiretti Giovani Puglia, ha ribadito l'urgenza dell’etichettatura obbligatoria dell’origine per pane e pasta, per evitare che prodotti fatti con materia prima importata vengano spacciati per italiani, a danno del comparto cerealicolo e dei consumatori ignari”.
L' Aidepi, l'associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane, in merito alle dichiarazioni di Coldiretti ha affermato che è indubbio il sistema di controllo europeo e nazionale sulle merci importate, la trasparenza delle aziende pastaie italiane e la qualità della nostra pasta. Per gli industriali del settore, le dichiarazioni della Coldiretti sui requisiti alimentari del grano non sono esatte, dato che la sicurezza del grano è garantita dalla normativa Ue, da costanti controlli delle autorità italiane e da numerosissimi controlli delle aziende pastaie che selezionano le migliori materie prime sia italiane che estere per garantire i più elevati standard qualitativi di tale prodotto made in Italy.