La Digos di Genova, impegnata da tempo nello stretto monitoraggio delle frange più estreme attive nella regione, ha fermato al porto tre libici trovati in possesso sui loro telefonini di immagini di armi e scene di guerriglia.
I tre stranieri rispettivamente di 50, 43 e 39 anni, attualmente detenuti nel in carcere di Marassi, sono accusati del reato di riciclaggio aggravato dalle finalità di terrorismo internazionale.
Nel momento in cui sono stati fermati i tre nordafricani erano a bordo di tre auto auto Hyunday identiche con targa libica, senza bagagli ed erano in fila per imbarcarsi su un traghetto diretto nel Nord Africa. I tre arrestati presto saranno interrogati dal giudice per capire se avessero programmato un incontro con qualche islamico radicale del posto. Per gli inquirenti i tre libici potrebbero essere stati arruolati dall'Isis per commettere attentati e combattere con gli estremisti.
Edoardo Monzani, amministratore delegato di Stazioni Marittime, ha recentemente dichiarato che vi sono ben 500 mila passaggi da e per il Nord Africa e quindi, questo dei traghetti è un canale molto facile per entrare e uscire dall'Europa. Egli ha aggiunto che le forze dell'ordine stanno raccogliendo i loro risultati, ma c'è un po' di disagio per l'utenza. Monzani ha spiegato che la tipologia delle persone che partono da Genova per il Nordafrica è abbastanza chiara, si tratta di gente che viaggia con macchine stracariche di masserizie che non sono facili da controllare.
In merito al recente arresto dei tre libici a Genova, Monzani ha dichiarato: “Mi viene da sorridere nel leggere come è avvenuta la cattura di queste persone: avevano macchine uguali, erano in fila, senza bagagli. La loro diversità rispetto agli altri viaggiatori "tipici" ha subito attirato l'attenzione".