Una vita diversa
Catherine Dunne è una scrittrice irlandese e la sua opera d’esordio è il romanzo “La metà di niente”. A differenza delle sue opere precedenti, tutte ambientate nel presente, la storia di “Una vita diversa” si dipana a fine Ottocento in un’Irlanda sconvolta dalla lotta per l’indipendenza dal Regno Unito.
Trama
Ci sono due famiglie, due storie apparentemente completamente diverse: da una parte Mary e Cecilia, figlie di operai, rimaste orfane e destinate precocemente al lavoro negli opifici; dall’altra parte Hannah, May ed Eleanor tre sorelle di una famiglia borghese, agiata ma sconvolta da un evento drammatico. Il racconto segue il filo delle loro storie per 30 anni: dall’infanzia alla vita adulta. Alle loro vicende personali s’intrecciano le tensioni indipendentiste ed antipapiste dell’Irlanda del Nord con le rivalità crescenti tra cattolici e protestanti.
Mary e Cecilia vivono in prima persona gli scontri nelle strade di Dublino e la stessa Cecilia morirà per le conseguenze di un’aggressione. La sorella Mary riuscirà a sopravvivere ma dovrà lasciare la sua città. Decisa a non sottostare al suo destino di operaia e a sopravvivere si mette a servizio presso una ricca famiglia come governante e bambinaia.
Dopo molte vicissitudini approda al servizio di Hannah che vive in un mondo a parte, volutamente estranea agli sconvolgimenti in atto e nei quali suo marito ha parte attiva. May è la sola che rompe con le conusetudini e decide autonomamente della sua vita: studia e poi lavora come infermiera, non si sposa ma incontra l’amore e vive una storia piena ed appagante.
Recensione
In Una vita diversa di Catherine Dunne, si tratta di un libro dedicato alle donne, dove si racconta di loro e per loro: queste cinque ragazze combattono tutte, a loro modo, per avere la vita che desiderano: “una vita diversa” appunto, da quella che sembra scritta per loro.
Per me è stato un libro coinvolgente, “facile” da leggere e con un ritmo altalenante a seconda degli episodi narrati: tranquillo e pacato oppure drammatico e incalzante. Mi è piaciuta la scelta di fare una narrazione “a più voci” per cui la storia viene vista di volta in volta dalla prospettiva del personaggio narrante.