Dimmi che credi al destino
La trama di Dimmi che Credi al Destino, opera di Luca Bianchini in grado di oltrepassare i tradizionali canoni della letteratura d'evasione moderna, rappresenta uno dei punti di forza più lodevoli di un libro che si lascia leggere con piacevolezza e leggerezza al contempo, ambientando una storia in cui sentimenti d'amore e di fiducia in se stessi e nel prossimo sono i veri protagonisti della narrazione, in una Londra mutevole quanto il cielo per il viavai quotidiano di tutti i suoi abitanti, intrecciandosi con una narrazione frutto di un'analisi umana che traspare da ogni pagina del libro.
Luca Bianchini alimenta con maestria i pensieri e la vita quotidiana di Ornella, amante dei piaceri semplici e dedita a curiosi hobby, tra cui quello di recarsi presso un grande e magnifico parco nei dintorni della sua amata Londra, dove incontra Mr. George, un anziano che si dimostra fin da subito gentile e disponibile all'ascolto delle sue narrazioni, portando al centro un passato intessuto di delusioni sentimentali, in particolare il dispiacere per un uomo al quale Ornella è stata fin troppo legata, e che il tempo ha separato.
Recensione
La caratterizzazione psicologica del personaggio segue uno schema particolarmente interessante, in quanto senza troppi fronzoli l'autore ci conduce per mano alla scoperta di una protagonista che si reputa fin troppo "ammaccata" dalle difficoltà della vita per ricominciare, nonostante la presenza del premuroso Bernard, vicino che col tempo ha imparato a conoscere la donna e ad offrirle tutto l'aiuto di cui ha bisogno. La vita si sussegue così tra alti e bassi, fino al giorno in cui, come in un vero e proprio romanzo di formazione dei tempi moderni, Ornella riceve una pessima notizia: la libreria di stampo italiano in cui lavora, è sempre più vicina alla chiusura definitiva, ed all'evento mancano due soli mesi.
Ornella riscoprirà da questo punto in poi l'importanza di saper lottare creandosi, all'occorrenza, dei nuovi obiettivi. Sarà indispensabile, come spesso avviene in una fiaba, anche l'aiuto dei vecchi amici, tra cui "la Patti", amica di Milano sempre vicina alla donna, senza che il romanzo si ostini a declinare verso una conclusione priva di colpi di scena e, soprattutto, di sacrifici da parte dei protagonisti per ricalibrare la situazione a loro vantaggio, consapevoli che questa non è che un'altra delle innumerevoli sfide che la vita pone. Un libro di rinascita e di speranza, che stimola il lettore a rivedere i propri orizzonti, con uno stile leggero e improntato alla scorrevolezza.