Cari Mostri
E’ tornato in libreria Stefano Benni con Cari Mostri, una nuova raccolta di racconti, stavolta vertenti sul tema dell’orrore. Che cos’è per noi l’orrore? Quali sono i mostri di oggi, quelli da cui dobbiamo guardarci? Benni ci propone una sfilata di questi mostri, grotteschi, incompresi, patetici, ossessionati e molto attuali. Devo ammettere che sono una grande fan di Stefano Benni, dai tempi di Il bar sotto il mare, la prima raccolta che lessi e che mi piacque davvero tanto. Sono passati un bel po’ di anni, com’è cambiato il modo di raccontare di Benni?
Trama
Cari mostri di Stefano Benni è una raccolta di racconti in cui accade di tutto e di più.
Eccone alcuni:
In Cosa sei? Ci si trova di fronte ad un uomo che perdutosi s’imbatte in uno strano negozio, il cui proprietario gli regala una creatura preistorica, il Wenge. La vita dell’uomo non sarà più la stessa. In Numeri un uomo scopre che le sue password, i suoi numeri e le sue carte non esistono più…cos’è successo?
In Sonia e Sara, due ragazzine sono in fila per comprare i biglietti del concerto della boyband del momento. I biglietti finiscono, ma qualcuno ha modo di procurarne altri due: uno se lo aggiudica una spregiudicata ragazza in fila con loro e l’altro è per Sonia e Sara. Uno solo. In Hansel@Gretel.com due ragazzini viziati e ingordi si ritrovano per strada abbandonati dal padre. Li salverà l’avvenente donna che vive nel bosco, ma per farne poi cosa?
In Candy, un manager trufaldino spiega ad un suo amico chi sono le Candy, a sua insaputa una di loro con cui ha un appuntamento ha una sorpresa per lui. In Voodoo Child si ripercorrono le ultime ore di vita di Mj in cui lui spiega come è diventata una star ed a quale prezzo.
In Valigie un uomo passa i controlli in aeroporto con una valigia all’apparenza vuota.
Recensione
Ho citato solo alcune delle storie di Cari Mostri perché sono davvero tante, con personaggi fra i più svariati: angeli, demoni, ragazzini, fantasmi, vampiri, preti, manager.
Che cos’hanno di speciale questi personaggi? Alcune sono persone all’apparenza normalissime, che si rivelano poi perfide, crudeli, approfittatrici e quindi dei mostri che finiscono con il tormentare la brava persona di turno che ha la sfortuna di trovarseli davanti. Altri incarnano le paure più note: quella di scomparire, d’incontrar un fantasma, di non trovare una spiegazione logica di un fatto, di perdere una ragione di vita etc. E poi abbiamo gli elementi soprannaturali: demoni, vampiri e fantasmi che in un libro del terrore non possono certo mancare.
Questa nuova raccolta di Benni purtroppo rivela uno stile un po’ scaduto: meno graffiante del solito, le storie vengono raccontate con ironia un po’ prevedibile, preconfezionata ed alcune devo ammettere sono abbastanza inconcludenti.
D’accordo che è un orrore di cui ridere, ma alcune di orrore non hanno ben nulla mentre altre si rivelano semplicemente insipide, prive di fantasia e senza quel tocco di brivido che dovrebbe esserci a prescindere dai personaggi. Non è un cattivo libro ma non è uno dei migliori di Benni.
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